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“Dialoghi sul Terzo settore”: il valore aggiunto dell’utilizzo di indicatori nel Terzo settore. 

Nell’ambito della seconda edizione del Master in Diritto e Management del Terzo Settore, il 18 febbraio 2025 dalle 15:00 alle 18:00, presso la Sala Atti Cacciaguerra, edificio centrale A del campus di Piazzale Europa dell’Università degli Studi di Trieste, si è tenuto un nuovo appuntamento dei “Dialoghi sul Terzo Settore”, dal titolo Il valore aggiunto dell’utilizzo di indicatori nel Terzo settore

In data 11 ottobre 2024, mediante la D.G.R. 1493/2024, è stato approvato il documento avente ad oggetto “Indicatori per il Terzo settore”; documento sviluppato dalla Direzione Centrale Salute, Politiche Sociali e Disabilità indirizzato agli Enti del Terzo settore con lo scopo di offrire “strumenti di ausilio per l’individuazione, ove richiesti, di indicatori da utilizzarsi nell’ambito dei procedimenti di partecipazione previsti dal Codice del Terzo settore e in ogni caso nella progettazione ed esecuzione di attività progettuali, al fine di poter misurare fenomeni e dimensioni di interesse”.

Questo primo incontro dell’anno 2025 fa parte di una serie di incontri ormai consolidati nel tempo (v link)

Ospite dei “Dialoghi sul Terzo settore”: il valore aggiunto dell’utilizzo di indicatori nel Terzo settore era il dott. Alfredo Perulli.  

Il ruolo degli indicatori per il Terzo settore

Il dott. Perulli ha fornito una presentazione chiara ed esaustiva degli indicatori per il Terzo settore. Il suo contributo è stato fondamentale nell’evidenziare l’importanza della misurazione della qualità degli ETS, sia a livello operativo sia in termini di rapporti e nella fase di coprogettazione tra Pubblica Amministrazione (PA) ed ETS. A tal fine, come sottolineato dal dott. Perulli, risulta necessario il ricorso a dati e parametri chiari e oggettivi come gli indicatori proposti per il Terzo settore.

Nel contesto della coprogettazione nel Terzo settore e nella successiva valutazione dell’attività condotta dagli ETS, gli indicatori possono essere visti come strumenti estremamente utili che, se selezionati ed interpretati in modo appropriato, sono in grado di fornire una comprensione profonda dei fenomeni studiati, in quanto forniscono informazioni riguardanti le dimensioni di un fenomeno, il suo andamento nel tempo, la sua evoluzione rispetto alle aspettative, e l’efficacia delle azioni intraprese. Tale metodologia permette inoltre di guidare le decisioni strategiche future. Inoltre, come evidenziato dal dott. Perulli, durante il corso della selezione degli indicatori va privilegiata la scelta di quelli che in ambito anglosassone vengono definiti con l’acronimo SMART, che sono perciò: 

(i) Specifici in relazione alla misurazione dell’obiettivo posto; 

(ii) Misurabili in modo qualitativo e/o quantitativo; 

(iii) Accessibili, garantendo quindi la reperibilità delle informazioni ad un costo accettabile; 

(iv) Rilevanti, o pertinenti rispetto ai bisogni formativi evidenziati; 

(v) Tempo-definiti, quindi con una chiara definizione dell’arco temporale di riferimento.  

Innovazione e monitoraggio della qualità

Seguendo il principio di Deming, “senza dati esprimiamo solo opinioni”, il dott. Perulli ha esplicitato non solo la necessità degli indicatori come strumenti per misurare le qualità, ma anche il concetto innovativo di redazione di una repository regionale iniziale, che potrà essere ampliata successivamente. La D.G.R. identifica sei aree tematiche: 

(i) indicatori di impatto sociale, 

(ii) indicatori di performance operativa, 

(iii) indicatori di sostenibilità finanziaria, 

(iv) indicatori di partecipazione e coinvolgimento delle parti interessate, 

(v) indicatori di advocacy e cambiamento politico/sociale, 

(vi) indicatori di innovazione e qualità dei servizi

Inoltre, ha ricordato il dott. Perulli, quando i suddetti indicatori sono utilizzati in modo uniforme non solo si garantisce un benchmarking tra esperienze simili per decidere quali siano le best practices in uno specifico settore e allo stesso tempo si sviluppa un livello più elevato e verificabile di accountability. La D.G.R. 1493/2024, in quanto strumento di soft law, ha un ruolo fondamentale all’interno del Terzo settore poiché consente agli ETS e alle PA di intraprendere un graduale percorso di acquisizione della cultura di monitoraggio della qualità in assenza di una norma nazionale costrittiva. 

Al termine dell’incontro c’è stato uno scambio di opinioni sul Terzo settore nel quale sono emersi spunti di riflessione sul ruolo e sulla funzione degli indicatori al fine di comprendere l’importanza e il senso pratico del loro impiego. 

Nonostante da più parti sia stato sottolineato il rischio di un’eccessiva burocratizzazione del Terzo settore, si è giunti alla conclusione che gli indicatori hanno un ruolo strategico non solo nella crescita e nella sostenibilità del Terzo settore, ma anche nello sviluppo delle best practices relazionali tra PA e gli ETS. 

L’incontro si è concluso con l’auspicio che gli ETS siano sempre più orientati alla misurazione della propria attività e alla programmazione, e mettano a profitto gli indicatori come strategia per favorire il proprio sviluppo e consolidare la propria funzione sociale.

Link: https://terzosettore.info/text/

I DIALOGHI DEL TERZO SETTORE 

I Dialoghi del Terzo Settore (DTS) sono una serie di incontri, seminari o conferenze che si concentrano sulla discussione e l’analisi di tematiche relative al Terzo settore. Questi eventi hanno lo scopo di riunire esperti, professionisti, accademici e, in alcuni casi, rappresentanti del governo o di organizzazioni non governative per esplorare vari aspetti legati a questo ambito. 

Le caratteristiche principali dei Dialoghi sul Terzo Settore includono: 

Esperti del Settore: I partecipanti e relatori sono spesso figure riconosciute nel campo del Terzo settore, offrendo una prospettiva autorevole e informata sulle questioni discusse. 

Temi di Rilevanza: I dialoghi trattano argomenti attuali e importanti per il Terzo settore, che possono variare da questioni legali e normative a sfide di gestione, innovazione sociale, impatto comunitario, e oltre. 

Interazione e Scambio: Questi eventi favoriscono piattaforme per il dibattito, lo scambio di idee, e la condivisione di migliori pratiche. Possono includere presentazioni, tavole rotonde, sessioni di domande e risposte, e workshop. 

Obiettivo Educativo e Informativo: Oltre a promuovere la discussione, i Dialoghi sul Terzo Settore hanno l’obiettivo di educare e informare i partecipanti su aspetti specifici del settore, contribuendo alla crescita professionale e alla capacità di gestione. 

Rete e Collaborazione: Forniscono un’opportunità per i partecipanti di stabilire reti professionali, scambiare contatti e potenzialmente sviluppare collaborazioni future. 

In breve, i Dialoghi sul Terzo Settore rappresentano un importante mezzo di crescita professionale, scambio di conoscenze e sviluppo collaborativo per tutti coloro che sono coinvolti o interessati al settore non profit e alle sue dinamiche. 

Nell’ambito Dialoghi sul Terzo Settore, sono state portate avanti tre iniziative chiave per discutere e approfondire temi fondamentali legati a questo settore. 

I “Dialoghi sul Terzo Settore” nel 2024: 

(i) 5 luglio: “Gli strumenti di analisi dei contesti territoriali nel Terzo Settore”, con Silvia Losco, Alceste Santuari, Andrea Crismani e Giacomo Biasutti

(ii) 25 maggio: “ETS nazionali: esperienze, visioni, missioni”, con Paolo Bandiera, Raoul Bubbi e Giacomo Biasutti

(iii) 17 maggio: “L’infrastruttura e la governance del Terzo settore”, con Francesco Profumo, Andrea Crismani e Giacomo Biasutti

(iv) 11 maggio: “Le associazioni sportive dilettantistiche”, con Alessandro Lussi, Andrea Crismani e Giacomo Biasutti

(v) 13 aprile: “ETS nazionali: UNEBA”, con Pierangelo Pugliese, Matteo Sabini, Andrea Crismani e Raoul Bubbi

(vi) 12 aprile: “ETS nazionali: FISH, LILT”, con Bruna Scaggiante, Vincenzo Falabella, Lorenza Vettor, Raoul Bubbi e Giacomo Biasutti 

(vii) 8 marzo: “Il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore”, con Alessandro Lombardi e Giacomo Biasutti 

(viii) 23 febbraio: “Il budget di salute e la presa in carico delle persone fragili”, con Alceste Santuari e Andrea Crismani

I “Dialoghi sul Terzo Settore” nel 2023:  

(i) 5 dicembre: “Comunità energetiche rinnovabili e Terzo Settore”, con Andrea Crismani, Ilaria Garofolo, Loredana Giani, Caterina Belletti, Lorenzo Raimondo de Vidovich, Diego Pavan, Guido Befani, Patrizia Verde, Sandra Primiceri, Giacomo Biasutti, Massimiliano Chiandone, Marco Vergine, Paolo Manià e Giorgio Sulligoi

(ii) 7 luglio: “Il sistema del Terzo Settore”, con Francesco Profumo

(iii) 30 giugno: “Lo sviluppo del sistema socio-sanitario”, con Andrea Crismani, Alvisa Palese, Raoul Bubbi, Gianna Zamaro, Maria Monica Daghio, Alessandro Lombardi, Laura Massoli, Stefania Cilli e Alberto Meli. 

(iv) 21 aprile: “Il RUNTS e il d.m. 106/2020”, con Alessandro Lombardi 

(v) 5 aprile: “International Conversation Euro Region North Adriatic – ICERNA: Social needs and the administrative court”, con Andrea Crismani, Bruna Žuber, Grega Strban, Loredana Giani, Ana Pošćić, Oria Settesoldi, Zrilić Ježek, Angelo De Zotti, Boštjan Zalar e Marcello Maria Fracanzani. 

di Ingeborg Gruenwald, Assegnista di ricerca in Diritto amministrativo, Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, Università degli Studi di Trieste

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