La normativa sulla tracciabilità dei flussi finanziari si applica ogni qual volta si disponga di risorse pubbliche, indipendentemente dalla natura del rapporto intercorrente tra la pubblica amministrazione e il contraente che riceve tali risorse e quindi anche ai contratti estranei o esclusi rispetto al codice dei contratti pubblici.
L’ANAC – nel Parere del 3 ottobre 2023 riguardanti Istituzioni Pubbliche di Assistenza (Ipab, con personalità giuridica di diritto pubblico) e una Fondazione (ente di diritto privato ma con capitale interamente pubblico), strutture accreditate per l’erogazione di prestazioni socio-sanitarie e di ricovero e sulla scorta delle proprie Linee guida sulla tracciabilità dei flussi finanziari – ha enfatizzato l’obbligatorietà della normativa sulla tracciabilità dei flussi finanziari nei contratti pubblici, estendendo l’applicazione anche agli enti del terzo settore che ricevono e gestiscono risorse pubbliche. Questa misura di trasparenza, prevista dalla legge n. 136/2010, richiede che tutte le transazioni finanziarie legate a contratti pubblici siano eseguite tramite conti correnti dedicati, con lo scopo di contrastare la criminalità organizzata e assicurare la legalità nell’uso dei fondi pubblici.
Nel contesto del terzo settore, la tracciabilità diventa essenziale anche nelle fasi di co-progettazione e co-programmazione, dove gli enti collaborano con le amministrazioni pubbliche per la definizione e l’attuazione di servizi e interventi. L’ANAC chiarisce che la normativa è pensata per superare i limiti della semplice erogazione di servizi, garantendo invece che anche nei processi partecipativi e collaborativi come la co-progettazione e la co-programmazione, dove le risorse pubbliche sono gestite in partenariato, si mantenga una rigorosa tracciabilità dei fondi.
Questo rafforza la responsabilità e la trasparenza degli enti del terzo settore quando operano in stretta sinergia con le pubbliche amministrazioni, assicurando che anche in questi ambiti innovativi di collaborazione la gestione delle risorse pubbliche sia immune dall’influenza della criminalità organizzata. Di conseguenza, la normativa sulla tracciabilità finanziaria è uno strumento chiave non solo nella tutela del corretto impiego del denaro pubblico, ma anche come garanzia di integrità e fiducia nel rapporto tra settore pubblico e privato sociale.
di Andrea Crismani – Ordinario di diritto amministrativo Università degli Studi di Trieste – Direttore del Master DMTS – Diritto e management del terzo settore – sistemi di benessere sociale tra imprenditorialità, volontariato e sussidiarietà