In cosa consiste l’atto di indirizzo
Il Codice del terzo settore, come noto, all’articolo 5 individua le attività di interesse generale che formano l’oggetto sociale esclusivo -per così dire la missione istituzionale- degli Enti del Terzo Settore. Il successivo articolo 72, al primo comma, prevede l’istituzione di un fondo che sia destinato a sostenere lo svolgimento di queste attività di interesse generale. Tuttavia, al fine di individuare gli ordini di priorità nell’erogazione dei fondi, si prevede che con cadenza annuale, il Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali adotti una determinazione di indirizzo di respiro triennale individuando gli obiettivi generali, le aree di intervento e le linee di attività che dovranno essere finanziate.
L’atto di indirizzo per il 2024: le cifre in breve
Per l’anno 2024 l’atto di indirizzo è stato adottato giusta decreto direttoriale n. 122 del 19 luglio 2024, registrato dalla Corte dei conti il 7 agosto 2024 al n. 2217. Le risorse finanziarie disponibili per l’anno 2024 nel fondo ammontano a 22.450.000,00 euro da destinarsi al sovvenzionamento di progetti e attività di interesse generale e a 13.150.000,00 euro da destinarsi invece al sostentamento degli enti del terzo settore.
Limiti generali di finanziamento
Nel merito l’atto di indirizzo opera secondo il modello di cosiddetta regolazione promozionale, ossia cercando di sostenere la crescita autonoma degli ETS senza andare a ingerire nella relativa gestione e autodeterminazione. A livello di attività si prevede che i progetti di rilevanza nazionale debbano avere attuazione in almeno 10 distinte Regioni e il finanziamento di ogni singola iniziativa dovrà essere contenuto tra un minimo di 250.000,00 euro ed un massimo di 600.000,00 euro. Inoltre, si prevede che il tetto massimo di contributo ministeriale sia fissato nell’80% nel costo complessivo dell’iniziativa (50% nel caso in cui il soggetto attuatore sia una fondazione). Si vuole così arrivare ad una responsabilizzazione degli Enti del Terzo Settore, i quali tramite risorse proprie dovranno comunque sostenere una parte significativa del costo delle attività sovvenzionate. Le iniziative devono poi essere promosse e portate avanti da organizzazioni di volontariato – ODV, associazioni di promozione sociale – APS e fondazioni del terzo settore (tutti questi soggetti, peraltro, hanno l’obbligo di iscrizione nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore – RUNTS). In via ulteriormente transitoria, inoltre, potranno risultare soggetti beneficiari anche le fondazioni iscritte nell’anagrafe delle onlus.
Gli obbiettivi prioritari di intervento: attività
I target specifici di sovvenzione sono quelli a tre dimensioni (ambientale, sociale ed economica) individuati all’interno dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030. In particolare, il decreto direttoriale stabilisce 13 obiettivi all’interno dei quali sono previste singole aree di intervento e individua altresì una linea di finanziamento individuale ed autonoma dedicata esclusivamente ai progetti riguardanti l’area dell’intelligenza artificiale, rispetto alla quale sono stanziati 2.500.000 euro.
L’individuazione dei singoli interventi finanziabili
Il decreto in commento fornisce quindi un quadro di quelle che sono le prospettive di sovvenzione degli obbiettivi di interesse generali per il triennio a venire ad opera del Ministero. Tuttavia, l’individuazione delle singole attività oggetto di finanziamento sarà finalizzata a valle attraverso provvedimenti adottati in esito procedure che dovranno rispettare i principi di trasparenza, imparzialità, partecipazione e parità di trattamento..
di Giacomo Biasutti, Professore associato di Diritto amministrativo, Università degli Studi di Trieste