Fisco e tasse – Imposta sul Valore Aggiunto – applicabilità agli Enti del Terzo Settore e agevolazioni
Con la legge 9 agosto 2023 il Parlamento ha conferito al Governo la delega alla revisione delle norme in materia fiscale e tributaria. In particolare, l’art. 7 si occupa della Imposta sul Valore Aggiunto (IVA) e, con riferimento agli Enti del Terzo Settore, prevede che il decreto legislativo delegato possa razionalizzare la disciplina dell’IVA per gli enti del Terzo settore, anche al fine di semplificare gli adempimenti relativi alle attività di interesse generale.
Legge delega fiscale e Terzo Settore: cosa prevede
La delega legislativa pone in diretta relazione la necessità di garantire un adeguato perseguimento delle attività di interesse generale con il regime fiscale delle prestazioni alle stesse connesse, prospettando la possibilità di esentarle dall’applicazione del regime impositivo previsto per le attività commerciali. Costituisce infatti una annosa questione da tempo dibattuta il perimetro di applicazione dell’Imposta sul Valore Aggiunto rispetto alle prestazioni rese dagli ETS (Enti del Terzo Settore) in uno con il correlato obbligo per questi ultimi, come è evidente, di aprire una partita IVA. Si ricorda, infatti, che la Commissione Europea aveva attivato una procedura di infrazione in capo allo Stato italiano (n. 2008/2010) proprio in ragione dell’esenzione, in allora prevista, dall’applicazione dell’imposta per i servizi forniti dalle associazioni in favore degli associati dietro un aumento della relativa quota partecipativa, ritenendo questa casistica invece rientrante nell’ambito di scambi sostanzialmente commerciali.
In attesa di esaminare compiutamente quale sarà la disciplina concretamente predisposta dal Governo in attuazione della delega, occorre tuttavia ricordare che, a legislazione vigente, è attualmente previsto per il 1° luglio 2024 il via all’applicazione della nuova disciplina fiscale in materia di adempimenti IVA per gli Enti del Terzo Settore, come previsto dalla l. 3 luglio 2023, n. 87, art. 4, comma 2-bis.
di Giacomo Biasutti
