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Terzo settore e politiche in favore delle persone anziane: il d.lgs. 15 marzo 2024 n. 29

Il d.lgs. n. 29/2024

Il 15 marzo 2024 il Consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva il decreto legislativo in attuazione della delega di cui agli art. 3, 4 e 5 della legge 23 marzo 2023, n. 33, in tema di misure di aiuto alle persone anziane. Obbiettivo principale delle disposizioni, la promozione dell’autonomia, della dignità dell’inclusione sociale, l’introduzione di efficaci misure di aiuto all’invecchiamento attivo e alla prevenzione delle fragilità della popolazione anziana.

Il ruolo del terzo settore

Il d.lgs. n. 29/2024, che entra in vigore proprio oggi, tra le varie iniziative previste con il coinvolgimento degli ETS, l’art. 6, comma 1, lett. d), la possibilità di introdurre nei programmi formativi delle istituzioni scolastiche misure di recupero del divario generazionale con l’aiuto degli enti del terzo settore.

L’art. 12 prevede invece la realizzazione nel triennio 2024-2026 di iniziative e progetti miranti a diffondere “la cultura del movimento nella terza età e a promuovere lo  sport  come

strumento di prevenzione per migliorare il benessere psico-fisico” dell’anziano. A tal fine si prevede l’erogazione di fondi per 500.000,00 euro nel triennio.

Ulteriore area di intervento degli ETS il cohousing degli anziani, quale forma di condivisione dell’abitazione e dei relativi servizi per aiutare i non autosufficienti e  combattere la solitudine nell’invecchiamento. La norma prevede che queste forme innovative di coabitazione possano essere realizzate attraverso gli strumenti messi a disposizione dal d.lgs. n. 117/2017.

Nuove prospettive della co-programmazione e co-progettazione

Gli istituti della co-programmazione e della co-progettazione sono richiamati nel d.lgs. n. 29/2024 anche all’art. 25, che chiama gli ETS a divenire direttamente protagonisti, attraverso queste formule di partenariato, nella erogazione dei Servizi di comunità.

Con riguardo, invece, ai servizi rete di tipo sanitario, entro 120 giorni dall’entrata in vigore del decreto, si dovrà adottare un apposito decreto ministeriale che individui i “criteri condivisi ed omogenei a livello nazionale per l’individuazione dei requisiti minimi di sicurezza e dei requisiti ulteriori di qualità per l’autorizzazione e l’accreditamento delle strutture e delle organizzazioni pubbliche e private, anche appartenenti ad enti del terzo settore, che erogano prestazioni residenziali, semiresidenziali e domiciliari a carattere sanitario e sociosanitario” (art. 31, comma 7).

Nel complesso, le disposizioni confermano il ruolo centrale del terzo settore nell’assistenza delle persone anziane, quali soggetti guida del cambiamento verso una società più inclusiva nei confronti delle persone fragili.

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di Giacomo Biasutti, Professore associato di Diritto amministrativo, Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, Università degli Studi di Trieste

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