Il ruolo del Terzo Settore nella distribuzione alimentare si è rivelato cruciale, specialmente in contesti di crisi come quello scaturito dalla pandemia di Covid-19. Le organizzazioni come i banchi alimentari, si sono trovate al centro di dinamiche di ibridazione tra stato, mercato e famiglia, rispondendo con grande capacità alle emergenze alimentari grazie alla loro capacità di connessione tra i diversi attori del sistema e alla loro agilità organizzativa.
L’istituzione del reddito alimentare
L’incremento dei prezzi dei beni al consumo verificatosi a partire dal 2022 ha reso ancora più necessario ed urgente promuovere nuove soluzioni per sostenere i cittadini in condizioni di difficoltà economica.
Proprio a tale scopo la legge 29 dicembre 2022 n. 197 recante il “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025” ha istituito un Fondo per sperimentare il Reddito alimentare con una dotazione iniziale di 1,5 milioni di euro per il 2023, incrementata a 2 milioni annui dal 2024. Si tratta di un sostegno destinato alle persone in grave povertà, che prevede la distribuzione gratuita di prodotti alimentari tramite Enti del Terzo Settore. Le modalità concrete di erogazione sono state definite con un decreto del 26 maggio 2023 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il quale prevede una fase di sperimentazione della durata di tre anni per i Comuni capoluogo delle città metropolitane da identificarsi in Conferenza unificata ai sensi dell’articolo 9, comma 2, lett. c) del decreto legislativo 28 agosto 1997, n.281, su proposta del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, “tenendo conto anche della concentrazione dei tassi di povertà che insistono sui territori, di un’equa distribuzione sul territorio nazionale e delle risorse disponibili”.
Pubblicato il primo avviso
Il 27 dicembre 2023 è stato firmato il Decreto direttoriale prot. n. 41/468 di impegno delle risorse per il triennio 2023-2025, al quale è seguita, in data 5 febbraio 2024, la pubblicazione da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali dell’avviso n. 1/2023 di indizione di una procedura di evidenza pubblica, di tipo non competitivo, rivolto ai Comuni capoluogo delle Città Metropolitane di Genova, Firenze, Napoli e Palermo per la presentazione di progetti di reddito alimentare finalizzati alla riduzione dello spreco alimentare e sostegno di chi vive in povertà, attraverso la gestione delle eccedenze con azioni di solidarietà sociale. In base all’art. 5, co. 2 del decreto ministeriale i progetti dovranno prevedere forme di coinvolgimento degli enti del Terzo Settore presenti sul territorio, e, in particolar modo, quelli già aderenti al programma FEAD.
Un sistema informativo gestionale specifico supporterà la presentazione e gestione dei progetti, con scadenza per la presentazione delle proposte fissata al 31 marzo 2024.
In conclusione, questa iniziativa si segnale per la sua duplice finalità, combattere lo spreco alimentare sia la povertà, attraverso il coinvolgimento di soggetti pubblici, enti del Terzo Settore e operatori alimentari per la donazione e distribuzione di alimenti invenduti dei negozi della distribuzione, in quanto non idonei alla vendita, perché ad esempio prossimi alla scadenza.
di Luca Pellizzoni, Avvocato, dottorando di ricerca in Applied data science and artificial intelligence, Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, Università degli Studi di Trieste