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Nuova disciplina fiscale degli Enti del Terzo Settore introdotta in sede di conversione in legge del decreto Semplificazioni n. 73 del 2022: alcune novità rilevanti

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egime fiscale enti del terzo settore – natura non commerciale delle attività – nozione di costi effettivi – percentuale massima di utile

 

Il d.l. n. 73/2022, convertito con legge n. 122/2022, introduce modifiche rilevanti al regime fiscale degli ETS ed, in particolare, all’art. 79 del d.lgs. n. 117/2017. La norma prevede che le attività degli enti del terzo settore non hanno natura commerciale e, dunque, possono andar soggette al regime fiscale agevolativo di legge, quando siano svolte a titolo gratuito o a fronte di corrispettivi che non superino i costi effettivi. La novella specifica cosa si intenda per costi effettivi, comprendendovi tutti “i costi diretti, tutti quelli imputabili alle attività di interesse generale e, tra questi, i costi indiretti e generali, ivi compresi quelli finanziari e tributari”.

Si deve ricordare, infatti, che l’attività dell’ETS si presenta come non commerciale anche in presenza di utile minimo, ossia qualora i ricavi non superino oltre la soglia del 6% i costi sostenuti dall’ente per ciascun anno di imposta (anche tale soglia è stata elevata dell’1% proprio con il d.l. n. 73/2022, laddove il limite era precedentemente fissato al 5%).

Si tratta di un intervento legislativo particolarmente atteso perché, pur non alterando l’impianto complessivo del d.lgs. n. 117/2017, aiuta a chiarirne un aspetto fondamentale, ossia quando l’attività di un ETS possa dirsi avere natura commerciale, risultando dunque estranea al regime fiscale “speciale” del terzo settore.

(Giacomo Biasutti)

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